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Fonte: deejay.it |
...Che ridendo e scherzando...è passato già un mese...
Sono partita senza nemmeno sapere da che parte iniziare. Ma sapevo cosa volevo. Volevo un blog che parlasse di me e di chi mi somiglia.
Volevo 'trasformarmi in forza'.
Perchè spesso da chi è disabile si pretende che trasformi la propria condizione in uno strumento di forza. Anche io lo pretendo da me stessa.
E io ho pensato milioni e milioni di volte a come trasformare questa Cosa - perchè è così che ogni tanto la chiamo la mia disabilità...la "cosa" - .
Trasformarla in una forza. Perchè per anni ho pensato di doverlo fare, di dover trarre qualcosa di buono dalla Cosa in questione.
E ho cercato dovunque (ma proprio dovunque eh); tra i libri delle biblioteche, tra i tasti bianchi e neri del pianoforte - lì ci ho trovato poco talento, un pizzico di isteria compositiva e quei "piano, con dolcezza" che tanto amavo leggere in cima agli spartiti -.
Nell'mp3. E prima ancora nel lettore cd e prima ancora nel walkman con le cassettine registrate a mano. Nelle aule dell'Università e in tutti i posti in cui ho lavorato - al chiuso, all'aperto, in mezzo alla gente, in solitaria...- .
Ho pensato di trasformarla in un libro (risate fuori campo) e un programma radiofonico (durante l'anno di stage passato a balbettare di fronte ai microfoni di Radio6023..).
E l'ultima trovata è di adesso. Un blog - 'che in fin dei conti è gratis' ho pensato ' e non mi costa molto provarci' -. Non ho mai capito quale fosse il sistema giusto.
Quando ancora non sapevo cosa avrei creato, sapevo già come l'avrei voluto chiamare - per la serie..."ho in mente solo il superfluo, all'essenziale penserò dopo" -.
The Disability Girl.
Perchè forse è sgrammaticato e scorretto. Ma fa tanto slang giovanile, ragazze 'on the road' senza pensieri, e scritte a caratteri cubitali che rendono affascinante anche il più lercio di tutti i muri metropolitani.
E soprattutto perché, alla fine, è quello che sono.
E da allora è passato un mese. Che sembra un nulla, ma è così tanto per me.
Un mese in cui questo piccolo spazio si è trasformato proprio in quello che desideravo. Un posto per raccontare le storie, la gente, e la disabilità. E per raccontare me stessa.
Un mese esatto da quel giorno in cui ho scritto il mio primo post. Con imbarazzo, incertezza e preoccupazione. E un mese in cui tantissime persone mi hanno fatto sentire che avevo intrapreso un bel percorso. Un passo giusto che adesso desidero portare avanti con tutta me stessa.
A costo di rubare ogni scampolo di tempo libero che mi è rimasto - a dir la verità, ormai proprio poco poco. E a dispetto di quei 'mi piace' che da alcune persone avrei tanto voluto ricevere - ma che non sono arrivati, eppure mi hanno permesso di essere immensamente grata per tutti i 'brava' inaspettati. Ringrazio di cuore chi me li ha regalati.
E per festeggiare il nostro mesiversario - si dice ben così, no? - vi regalo un video che mi ha fatto sorridere e riflettere. Me l'hanno fatto scoprire i ragazzi di Pinocchio a Radio Deejay, una sera mentre tornavo a casa dal lavoro.
Il video fa parte del progetto #IAmComfortableBecause ed è stato realizzato da iNature Skin Care e ci presenta le diverse risposte fornite da adulti e bambini alla domanda 'Cosa cambieresti del tuo corpo?'
Quanto potrei considerarmi spoileratrice se vi dicessi che i bambini sono stati i più bravi?
Mentre gli adulti criticavano nasi, orecchie e smagliature, loro pensavano a come trasformare quella domanda in un regalo. In una cosa bellissima, e piena di magia, che avrebbero voluto tanto avere.
E io...vediamo....io vorrei le ali di un gabbiano...per muovermi leggera e velocissima. E voi, cosa regalereste al vostro corpo se poteste?
Il video si trova solo in inglese. Per qualche aiuto sulla traduzione delle risposte seguite il link di Radio Deejay.
Buon primo mesiversario Deni! Direi che anche io opterei per un bel paio d'ali se potessi scegliere! ;)
RispondiEliminaVoliamo assieme allora?! <3
EliminaSììììììì!! <3
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