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Fonte: disabili.com |
Mi sono spessa riferita, nei miei post, alla difficoltà che
spesso attraversano le persone disabili il giorno in cui realizzano la propria
diversità.
Ho sempre pensato, anche
mentre la stavo vivendo questa difficile fase, che fosse un passaggio obbligato, di quelli che nel
bene e nel male ti aiutano a crescere. E intendiamoci, sicuramente lo è e in
parte ancora credo che sia così, ma l'iniziativa di una mamma e il lavoro di una maestra
speciale mi hanno fatto pensare in questi giorni che forse questo rito di passaggio – che attraversano
un po' tutti nella vita..ma in una forma e intensità, guarda caso, 'diversa' – potrebbe
essere un po' meno traumatico se ci abituassimo tutti a vedere la disabilità
come una parte della fisicità delle persone. Al pari di tutte le altre
caratteristiche del nostro corpo – 'Io ho i capelli rossi' 'Io invece li ho
biondi e sono sulla sedia a rotelle'. Una cosa così, insomma..
Sarebbe bello. E forse potrebbe essere più facile di quello
che pensiamo. Basterebbe allenarci a vedere le differenze altrui in quel magico
periodo che è l'infanzia, quando basta proprio poco poco per superare le
barriere, fisiche e non.
Per questo motivo faccio mia la petizione online di
una mamma statunitense. Stanca di vedere la sua bambina, affetta dalla sindrome
di down, perdersi nel mondo delle principesse Disney – dove nessuna principessa
porta i segni di una qualsiasi disabilità - la signora Keston ha deciso di rivolgersi ai
produttori dei cartoni che tanto ci fanno sognare. Per chiedere che nei cartoni
animati che sua figlia adora possano comparire anche protagoniste disabili.
Perchè la prossima principessa Elsa - l'incontrastata regina di Frozen e quintessenza del concetto stesso di principessa agli occhi delle bambine di tutto il mondo - possa, che so, essere sordomuta e insegnare ai bambini cos'è il linguaggio dei segni. O che abbia le stampelle, sia senza un braccio, autistica o con la sindrome di down.
Un progetto che condivido in pieno e che vi invito a sottoscrivere, inviando il vostro click qui.
Perchè sono convinta che basterebbe poco per far sì che questa bimba, e come lei molti altri bambini disabili, possa
trovare una personaggio che le somigli. Che l'aiuti a identificarsi presto e
meglio nella fisicità che le appartiene.
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Fonte: Maestra Larissa |
E come lei potrebbero imparare meglio cosa sia la disabilità anche i suoi futuri compagni e compagne di classe.
Ecco perchè oltre alla petizione, oggi voglio parlarvi di un metodo di insegnamento che mi ha
colpito molto. L'ho scoperto per caso, cercando sul web schede e
approfondimenti da usare durante le ore di ripetizioni che do a un bambino
delle elementari. È così che ho conosciuto la Maestra Larissa, mamma e
insegnante strepitosa, che ama il suo lavoro e ama insegnare. E ogni giorno
realizza e condivide sul web schede didattiche davvero utili (io le ho
sfruttate moltissimo, specie per quanto riguarda la lingua italiana). Potete trovare
di tutto davvero: dalle verifiche, ai lavoretti per le festività, fino ai
giochi di società didattici.
Io la adoro perchè non c'è giornata, piena di impegni o
delirante che sia, in cui lei non dedichi almeno un momento della sua serata –
quando invece io mi sono arresa da ore al divano – ai suoi lettori. Per mandare
un messaggio, condividere una scheda illustrata o un progetto in itinere. Con
un entusiasmo che supera la barriera del 'non ho abbastanza tempo'. Lei di
tempo – e per questo tanto di cappello – ne trova sempre. Sempre. E le sue
attività didattiche raccontano di una scuola piena di cose belle da insegnare e
da imparare. Di giochi, regole e ortografia. E di un mondo a misura
di bambino.
In questo mondo trovano spazio anche i bambini stessi; che
vengono inseriti a contorno delle sue
schede. E, indovinate un po'... ci sono tutti i bambini del mondo. Tutti, anche
quelli disabili. Anche quelli in sedia a rotelle. O con le stampelle. Tutti.
Corro a firmare! ;)
RispondiEliminaBravissima!! :)
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