lunedì 20 ottobre 2014

"Giù è solo Giù"

Fonte. facebook.com/Gamberale.Chiara
"Durante un trasloco dovete stare molto attenti a quello che ficcate negli scatoloni, a quello che buttate nell'immondizia, a quello che lasciate, a quello che regalate alla portiera e a non finirci voi negli scatoloni, nell'immondizia o dalla portiera. Altrimenti è meglio se restate dove siete e rimandate alla prossima volta, se è possibile (a me non lo è)". ("Arrivano i pagliacci")
Storia di un post scritto al volo, tra uno scatolone e una pila di abiti. E di una donna, Chiara Gamberale, che sa "scrivere dentro".
Questo è il quadro: io e la mia famiglia stiamo traslocando. Con i nostri tre gatti. Il nostro cane. E più di vent'anni di vita inscatolata, piegata, campata per aria tra la vecchia e la casa nuova. Uno di quei momenti della vita in cui una famiglia smette di dialogare. E non fa altro che porsi domande. E mica domande da poco!
"Dove sono le forbici che le avevo lasciate qua, cavoli..!" e Com'è scomodo sto letto..ma tu hai dormito bene stanotte?", "Ma dove sono gli asciugamani??!" "Ma perchè fa così caldo?". Perchè l'idraulico sta facendo le prove dei termosifoni, ecco perchè. E fuori ci saranno almeno 18 gradi.
Insomma, immagino renda l'idea.

La verità è che ho decisamente pochissimo di cui lamentarmi dal momento che sono reduce da un fine settimana di puro relax termale. Sono stata alle terme per due favolosi giorni e proprio dal weekend appena trascorso nasce questo post che, lo prometto, sarà veloce, rapido e indolore. 
E soprattutto, lo scriverà una scrittrice ci fiocchi.
Mentre mi rilassavo infatti tra una sauna, un bagno turco e duecentomila scrub (che se ogni due per tre ti offrono un piattino pieno di cremina levigante mica lo puoi rifiutare...no?), ho iniziato a leggere il suo ultimo libro "Arrivano i pagliacci" (che poi in realtà è il suo libro, rivistato molti anni dopo, ma insomma...ci siam capiti) e tra quelle pagine ho trovato, come al solito, pensieri e parole che ho amato molto e che vi ripropongo qua. Un libro che guarda caso,inizia proprio con un trasloco..
La storia è questa: ci sono una mamma e un papà, ci sono due figli, Allegra e Giuliano, e ci sono due zie, Matilde e Adriana. Due zie, sì, perchè c'è chi ha uno zio e una zia chi ha due zii, due zie, uno zio o una zia sola. E quale che sia il tuo caso ringrazi di averceli. Una famiglia qualsiasi, di persone qualsiasi. O meglio una famiglia come le altre, abituata a viversi ogni giorno senza porsi troppe domande; con le sveglia che suona sempre troppo presto, le lavatrici, la caffettiera, i libri, la scuola e i fornelli consumati dall'uso. Anni di cene, pranzi, colazioni, merende, tè e cioccolate calde.
E cosa c'entrano con noi questi - vi domanderete voialtri? Eh c'entrano, perchè Chiara Gamberale, scrittrice dell'anima e traduttrice del mondo,ci racconta che in realtà questa famiglia un segno particolare ce l'ha.

Segni particolari: Giuliano, otto anni, sindrome di down.

"Quando qualcosa di strano ci succede dentro, pensateci, dopo un po' ce lo dimentichiamo, ci sembra normale ed è per questo, credo, che fa tanto ridere "La famiglia Addams": non perchè sono tutti strani là dentro, ma perchè fra loro si pensano normali. Per mamma, papà, per Matilde e Adriana, che almeno a pranzo o a cena venivano da noi quando non andavamo noi da loro, Giù era Giù, basta: tutto - le macchie di pennarelli sulla tenda, gli sguardi sempre nella direzione opposta rispetto all'attenzione - veniva dopo, a prescindere non c'era proprio niente.
La paura, quel giorno" - il primo giorno di scuola elementare - "era che Giù fosse visto e scherzato o peggio ancora sorriso pensando poveretto, prima di essere visto come Giù e scherzato per non andare bene in matematica o sorriso per scrivere pensierini che si capivano solo tra loro ma a noi sembravano proprio belli (...)"

Ed ecco qua. Come imparare, pardon, prendere nota di qualcosa che è scritto in un libro. Che parla di una famiglia. Di una famiglia e anche di un ragazzo down. Giù. Prendiamo nota che noi siamo solo noi. Tutto il resto viene dopo:

"Deny (perchè per la maggior parte delle persone, esclusi i contesti ufficiali e ufficiosi, Denise è solo Deny) è Deny, basta: tutto - la testa sempre altrove, le dimenticanze, le gambe storte che più storte non si può, le braccia che non arrivano mai ai ripiani più alti - viene dopo, a prescindere non c'è proprio niente".

E voi...sapevate di essere solo e soltanto voi?

2 commenti:

  1. A parte che sul trasloco lo sai che presto ci capiremo benissimo (argh!) sai che forse io non ci avevo mai pensato fino in fondo? O forse sì ma non in questo modo... Insomma il discorso sarebbe molto lungo e non posso intasarti il blog con commenti logorroici! In ogni caso giusto sabato ho comprato il mio primo libro della Gamberale e questo me lo segno già! ;) Un bacione Deny (sì sì, proprio tu!) :)

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    1. In merito al trasloco ti dico solo che tra ieri e stamattina ho "perso" un maglioncino che ero sicura 'di aver appoggiato lì'.. ma lì non c'era! Vabè, sarò la ragazza coi maglioncini scompaiati! Comunque Chiara Gamberale è così, te ne accorgerai...ti fa pensare a cose che non hai mai pensato, ma che hai comunque in testa da sempre..e te le fa pensare in maniera diversa. E' magica! :) Un abbraccio a te, Faby, proprio a te! :)

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