martedì 7 ottobre 2014

A ruota libera...!

Fonte: susanaustin.co.uk
Vi avevo detto che mi sarebbe piaciuto raccontare storie di disabilità. Ed eccoci qua, la prima che vi voglio raccontare è in assoluto la mia preferita. Lei si chiama Sue Austin ed è creatrice del progetto "Freewheeling", che significa 'a ruota libera'. Ovvero, come fare sub su una sedia a rotelle.

Susan Austin è un'artista disabile che ha saputo trasformare la propria convivenza con la sedia a rotelle in una vera opera d'arte. Immobilizzata dal 1996, Sue ha creato una perfetta mescolanza tra la passione per l'attività subacquea e la sua sedia a rotelle. Con il suo mezzo a due ruote, dotato di una pinna e un pedale a timone e realizzato con tecnici ed esperti sommozatori, ha scoperto di poter compiere viaggi meravigliosi e sperimentare 'la libertà di muovermi a 360 gradi'.
Un'esperienza preclusa a tutti i sub 'normodotati', che adesso vorrebbero sperimentare questa nuova tecnica.
Dalla prima immersione nel 2008 sono passati ormai sei anni, ma Sue continua a portare nel mondo la sua arte. I suoi progetti sono tutti raccolti nel suo sito web susanaustin.co.uk. e sulla sua pagina Facebook.

La storia di Sue è speciale dal mio punto di vista perchè apre la mente di tutti, disabili e non, a nuove immagini di vita. Molte persone, dopo aver visto la sedia a rotelle-sub hanno chiesto alla sua proprietaria di poterla provare: "Questo significa che scorgono il valore della differenza, quando invece di concentrarci sulle perdite scopriamo il potere di vedere il mondo da nuove prospettive". Questo dice Susan Austin riguardo il suo progetto e io, lo ammetto, mi rispecchio appieno in questa descrizione.
Io, in quanto disabile, dovrei essere per natura portata a immaginare nuove prospettive e a non legarmi a schemi predefiniti.
Voglio dire, per adattarmi alla mia vita, quante volte ho dovuto scoprire nuove risorse, affrontare ostacoli, aprirmi per superarli e proseguire il mio cammino. Eppure, nonostante tutto ciò, non posso dire di essere davvero una persona 'aperta'. Perchè la verità è che ormai ho perso il conto delle volte in cui ho rinunciato a fare qualcosa partendo dal presupposto che tanto non ce l'avrei potuta fare. Non sarei stata in grado.
La fotografia di Sue mi incoraggia a superare questa barriera. A superare me stessa.
Insomma, guardatela! Così perfetta, leggera e armoniosa, sembra trasportata in un'altra dimensione, in cui la sedia  a rotelle non solo non è un ostacolo. Anzi, è ciò che rende speciale l'intera immagine.

Vi basti pensare che la prima volta che ho visto questa foto su un giornale italiano nell'estate di qualche anno fa, sono rimasta semplicemente folgorata.
E' stato in quel preciso momento che ho realizzato dentro di me che la storia di questa ragazza avrebbe potuto insegnarmi molto e ho pensato a chissà quante storie simili alla sua potevano esserci nel mondo. Forse scoprirne qualcuna mi avrebbe dato un'energia nuova. In quegli attimi ha preso vita l'idea di questo blog. O meglio, lo stato embrionale di questo blog. L'ipotesi remota di una pagina bianca su cui raccontare gli altri per trovare un po' di me stessa.

In un singolo scatto è racchiusa tutta l'energia di una donna che non si è arresa alla sua disabilità; che ha lottato come una leonessa e alla fine ha vinto su tutti. Perfino su se stessa. Vi pare poco?

2 commenti:

  1. Bravissima Deni! Mi hai commossa! Ti auguro il meglio per blog (infinita serie di cuoricini!)

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  2. Grazie Fabi! Di tutto, senza i tuoi consigli non avrei creato niente! Continuerò a spiare il tuo blog in cerca di ispirazione!! <3

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