giovedì 24 settembre 2015

L'essenziale (non) è invisibile agli occhi



Rendiamo straordinari i nostri occhi e usiamoli per aiutare chi non può vedere. E' facile. Basta un'app! 



Mi piace pensare di aver costruito le mie amicizie e conoscenze più belle un frammento d'iride alla volta. Considero i miei occhi, oltre che una fortuna, una sorta di alleato contro le insicurezze della mia vita. 

Con loro conosco il mondo e le persone. Scruto. Osservo. Analizzo. Capisco. Mi specchio negli occhi degli altri. 

E piano piano lascio che il mondo e le persone conoscano me e loro. Mi faccio scrutare. Osservare. Analizzare. Capire. Specchiare dentro. 

Da questi scambi d'occhi sono nati rapporti meravigliosi oppure no. Ho conosciuto persone con le quali bastava uno sguardo per capirsi al volo e altre per cui i miei occhi slittavano in gran fretta per sfuggire le insidie. 

Be My Eyes è la prima applicazione che mette a disposizione la magia dello sguardo umano a disposizione di chi non può vedere. E' gratis, disponibile nell'App Store - per ora solo nella versione iOS ma presto disponibile anche per Android - e utilissima per tutti i disabili non vedenti. 

Spesso si immagina infatti che le persone cieche vivano perennemente attorniate da schiere di aiutanti; amici, parenti e volontari vari in grado di supportarli in tutte le loro necessità. Ed è così nella maggior parte dei casi, ma esistono anche un'infinità di occasioni in cui un disabile può trovarsi nella condizione di aver bisogno di aiuto e non avere nessuno accanto. 

La scadenza di un medicinale, il barattolo gisuto da aprire, il citofono da suonare, un oggetto smarrito per casa da ritrovare. In queste e molte altre situazioni può intervenire un volontario dell'applicazione creata da un team di ragazzi danesi.
Attraverso la fotocamera dello smartphone infatti, Be My Eyes mette in comunicazione il non vedente in difficoltà con il primo dei volontari disponibili che possiedono l'applicazione. Quest'ultimo potrà rispondere alle domande della persona in difficoltà e sarà guidato in una sorta di video conferenza ad aiutarlo con il suono della propria voce e la potenza dei propri occhi. 

Il meccanismo è davvero molto semplice. Una volta scaricata l'applicazione - che trovate sul sito ufficiale di Be My Eyes - sarà sufficiente registrarsi e selezionare la propria categoria di appartenenza, se si è volontari o non vedenti, e indicare la lingua conosciuta. A questo punto si è ufficialmente parte del team. 

Una volta compreso il funzionamento, se si è volontari sarà sufficiente attendere la chiamata di un non vedente in difficoltà. 'Non preoccuparti' spiegano i fondatori nel video introduttivo 'Se non riceverai richieste di aiuto per qualche settimana perchè l'applicazione possiede un elevato numero di volontari'

Ma non temere - questo lo dico io! - uno in più fa sempre comodo!

L'applicazione è disponibile in circa 30 lingue differenti e consente ai volontari di 'rifiutare' la richiesta di aiuto se impossibilitati a connettersi con l'applicazione. Quest'ultima continuerà nella ricerca fino a trovare un volontario disponibile alla connessione con il non vedente in cerca di aiuto. 

Al momento il servizio è utilizzato prevalentemente in lingua inglese perchè questa è la lingua di appartenenza della maggior parte dei volontari e dei non vedenti iscritti. In Italia l'app sta prendendo piede piano piano, ma per crescere ha bisogno di volontari e non vedenti iscritti alla piattaforma. 

Che aspettate quindi...? Scaricatela subito!!




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