venerdì 18 dicembre 2015

Se i quadri potessero parlare.


Emozionarsi, sentire, toccare - solo quando possibile - immedesimarsi. Sembra impossibile poter raccontare un quadro a una persona non vedente e invece, come per quasi ogni cosa di questo mondo, è possibile farlo. Basta solo trovare il modo.  Di recente ho avuto la fortuna di conoscere un nuovo amico che mi ha insegnato come si fa. 
Ho pensato di provarci..siete pronti??

Se il quadro ‘Les Coquelicots’ potesse parlare ci direbbe che è stato dipinto nel 1873 dal pittore francese Claude Monet, che amava i paesaggi pieni di luce e tranquillità.

Ci spiegherebbe che normalmente si trova nei corridoi del Musée D’Orsay, a Parigi, ma che in questo preciso momento è esposto alla GAM di Torino e che ci resterà fino alla fine del mese di Gennaio. 

Se il quadro ‘Les Coquelicots’ potesse parlare ci inviterebbe ad entrare dentro al suo paesaggio. 

In mezzo a mille papaveri rossi che fanno quasi pensare a quelli di De André nella ‘Guerra di Piero’, ma che qui scendono calmi, lungo un sentiero un poco isolato. Sotto un cielo di nuvole e capricci. Che non sapresti dire se quello che senti è più il caldo dell’estate o il fresco della primavera, ma che la temperatura sembra proprio perfetta per una passeggiata all’aria aperta. Da soli o in compagnia. 

Se il quadro ‘Les Coquelicots’ potesse parlare ci chiederebbe, a un certo punto, di interrompere la nostra camminata e di fermarci ad assaporare un sospiro di calma. A sentire nei capelli il fruscio del vento, il profumo di fiori dolci e di terra bruciata dal sole. Sulla pelle l’aria leggera di una mattina di Aprile.

Ci  direbbe, poi, di provare a camminare a piedi nudi in mezzo a quei fiori. A tastare con le dita il fresco dell’erba. E subito dopo il calore dei papaveri, setosi sulla pelle come una tenda di prezioso velluto. 

Infine, ci inviterebbe a sdraiarci in mezzo al prato con lo sguardo verso l’alto, a immaginare le cose che vorremmo fare e quelle che potremmo desiderare. Ad occhi chiusi o aperti, secondo come ci viene più comodo; che tanto per sognare non serve mica vedere.

Se il quadro ‘Les Coquelicots’ potesse parlare, ci racconterebbe anche che lungo la linea dell’orizzonte corre una lunga fila di alberi. 

E che oltre quelle fronde nessuno sa cosa si celi; forse un paese o un borgo antichissimo, ma che se vogliamo, solo per oggi, possiamo fingerci un po’ poeti e fantasticare oltre quegli alberi un infinito pieno di storie.


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