domenica 20 marzo 2016

Prendiamoci tempo


Conoscere qualcuno è passare ore ad osservarne i gesti. Mentre sorride, gesticola, si muove e smanetta sul cellulare.

Per captarlo, fiutarlo, leggergli la faccia nel maggior numero di situazioni possibili. 

Quando si trova sul lavoro, con gli amici, con i nemici, in posizione di forza o di svantaggio. Nella gioia più grande. Nel peggiore dolore. 

Conoscere qualcuno è prendersi il tempo per capire. Cosa si nasconde dietro ai sorrisi e alle lacrime. Alle battute scherzose e agli occhi che osservano attenti.

Perché ci sono persone con la voce che tuona e l'aria severa. Ma se le conosci scopri che sono anime buone che non fanno mai temporale. 

Credo che prenderci il tempo necessario per conoscere le persone che ci circondano sia un privilegio di cui non sempre godiamo appieno.

Viviamo circondati dalla velocità degli smartphone nella vita privata e dalle urgenze sul posto di lavoro. I social network accelerano l'amore, l'amicizia e perfino l'odio e siamo talmente abituati alla rapidità che anche nei rapporti con le persone ci sentiamo in dovere di condividere subito tutto con tutti.

Di fronte a una nuova conoscenza ci sforziamo di trovare i lati del carattere che di questa persona ci sono affini, ignorando ciò che invece 'a pelle' non ci piace tanto. Ci identifichiamo fino all'annullamento in amicizie inaugurate da pochissimo tempo. Crediamo di conoscere gli aspetti più intimi di qualcuno semplicemente osservandone il comportamento in una, forse due, occasioni o uscite serali.

Lo facciamo in verità con tutte le più buone intenzioni. 

Per il timore di sembrare diffidenti e poco empatici. Perchè abbiamo paura di restare delusi da chi conosciamo da una vita. Figuriamoci da chi abbiamo appena incontrato. 

Ecco. Smettiamo di farlo e convinciamoci che mostrarsi un pizzichino diffidenti, a volte, non può che fare bene. Mantenere gli spazi dell'altro e nello stesso tempo conservare i propri è un buon modo per conoscersi. Con calma. Senza fretta. 

Prendendoci il tempo di sperimentare le persone che ci circondano in tutti i contesti della vita. 

Quelli facili, quelli difficili. Quelli spensierati e quelli di fatica.

Scopriremo tantissime persone diverse. E sceglieremo nel tempo quelle che amiamo di più. Per amarle davvero e non solo sul web.
 
Il 21 marzo è la Giornata Mondiale delle persone con la Sindrome di Down mentre il 09 ottobre se ne celebrerà la Giornata Nazionale. Per dare risalto ad entrrambe le ricorrenze, quella su scala nazionale e quella più ampia a livello mondiale, CoorDown  ha realizzato un filmato con la partecipazione dell'attrice Olivia Wilde.

Il video  racconta come una persona disabile vede sé stessa nella propria vita. Come immagina di essere se si potesse guardare dall'esterno, attraverso una telecamera che inquadra i suoi giorni.

Cioè come una persona normale. Una persona su cui contare. Che canta, ride, piange. Insegue i propri sogni. Con una vita 'importante, piena e meravigliosa'. 

Se è vero, come tutti dicono, che queste giornate di sensibilizzazione passano veloci e un po' inosservate agli occhi della gente sana, giusto il tempo di un video o un servizio al telegiornale, è altrettanto vero che sta soltanto a noi far in modo che ciò non avvenga. Che una giornata interamente dedicata a una malattia non si fermi semplicemente a quelle ventiquattro ore scelte per celebrarla. Ma che diventi qualcosa di più.

Sforziamoci quindi, da questo giorno in avanti, di prenderci il tempo necessario per osservare le persone. Conoscerle da vicino. Non perchè ci piacciano per forza. Ma perchè ci dicano qualcosa di più di loro stessi.

Ci raccontino davvero chi sono. Perchè si comportano come si comportano. Se sorridono e perchè lo fanno. Se piangono di nascosto oppure davanti a tutti. Se hanno la voce che tuona ma non fa mai temporale.

Prendiamoci il tempo.

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