venerdì 22 luglio 2016

Col bene che ti voglio. Ovvero, cose che amo del mese di Luglio



Il suono che fa la parola pronunciata sottovoce. L'impasto della gi con la elle.
 
La rima col bene che ti voglio, che é sempre una bella cosa da dire,da fare, pronunciare. Luglio..col bene che ti voglio ...

Il Giffoni Film Festival alla televisione. Mi ricorda le estati bambine.

Ricordi di finestre spalancate sopra pagine di compiti che fanno l'occhiolino.
 
Profumo di libri, matite sbucciate da un temperino. Presagio di settembre, cartelle al supermercato.


Le vacanze dal lavoro o dalla scuola. Per stare in città o andarsene fuori.

I film in seconda serata quando fuori fa caldissimo e dentro casa pure.

Ferie attese, desiderate. Giorni a venire da programmare. Gambe stanche e felici, da rinfrescare sul lenzuolo di sera.

Il fresco tra i piedi di una piscina, l'azzurro nel cielo. L'acqua marina. 

I saldi stracciati pieni di colore. Quando l'estate inizia davvero.

Di Luglio mi piace che è un mese spartiacque. Il settimo dopo i primi dell'anno e il primo della seconda metà dell'anno.

Troppo presto per i buoni propositi. Mai troppo tardi per trasformare i rimpianti.
 
Due anni fa, a Luglio, stavo giocando le mie carte migliori. Così credevo almeno.

Correvo affannata come una matta per prepararmi al concorso della vita. Quello per un posto di lavoro sicuro, fisso, vicino. La garanzia di un futuro di certezza.

Da mesi rincorrevo un lavoro così. Per anni l'avevo aspettato.

Così ho fatto pratica, studiato. Credevo di farcela e che dopo quel mese avrei inizato la vita che volevo.

Se vinco il concorso faccio un tatuaggio, mi dicevo

Se vinco il concorso apro il blog a cui penso da un secolo, giuravo

Se vinco il concorso sarà tutto perfetto, credevo
 
Per un intoppo del caso, la sfiga, il destino o solo incompetenza lo scritto non andò benissimo. Passai all'orale e lo feci bene, ma non bastò.

Superata la disperazione, tanta tantissima disperazione, sono andata avanti.

Decisi che non avrei aspettato nessun'altra grande occasione per fare le cose che volevo. Quelle che potevo fare subito.

Creare un blog, fare un tatuaggio, vivere una vita che non era perfetta, ma era la mia.

Ho fatto tutte le cose che credevo di fare una volta vinto il concorso. Blog, tatuaggio, esperienza...tutto il repertorio.

Ho trovato altri lavori,conosciuto tantissime persone, vissuto alla massima potenza.

Ho scritto. Scritto tantissimo.

E ho capito che qualche volta le sconfitte possono essere la miglior conquista.

Due anni fa, nel mio mese spartiacque, ho perso un'occasione. Non ho acchiappato al volo il lavoro della vita, il biglietto solo andata per la serenità. Poi per fortuna la vita ha acchiappato me.

 E ho capito che la serenità non s'acchiappa. Si fa.

 

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